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Gli Azzurri e l’esplosiva vittoria in una notte magica

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La notte degli Azzurri

Domenica scorsa è stata una notte di festa, di animi aperti alla gioia sfrenata, ai canti, ai cori. Una notte di unione. Gli Azzurri hanno ottenuto una splendida vittoria agli Euro 2020, giocati quest’anno, per i motivi che tutti conosciamo.

Non volendoci qui rinchiudere nelle trincee di critiche più o meno aspre per la cornice che sta intorno a questo quadro di inaspettate e piacevoli sfumature di vivacità, desideriamo invece condividere la gioia di un evento che oggi ha una particolare rilevanza emotiva.

L’ultimo anno e mezzo ha messo a dura prova menti e fisici, parandoci davanti (è proprio il caso di dirlo!) un mondo di isolamento e lontananza fisica ed emozionale, d’affetti. Abbiamo dovuto rivedere le priorità. Abitudini e usi sono stati stravolti. Il mondo del lavoro e quello della scuola soprattutto hanno subito una rivoluzione.

È stata, e continua ad essere, una dura prova di resistenza per tutti.

È per questo che, in un simile contesto, la vittoria della Nazionale italiana di calcio a Wembley, lo scorso 11 luglio, ha un’importanza speciale.

Trionfi e rivalse per una nuova luce italiana

Magnifica è stata la vittoria dei Maneskin all’Eurovision Song Contest di Rotterdam qualche mese fa, un riscatto per la grande tradizione musicale italiana, dopo troppi anni. Superlativo l’approdo – per la prima volta –  alla finale di Wimbledon del tennista italiano M. Berrettini, talentuoso sportivo tricolore che, siamo certi, ci regalerà grandi soddisfazioni.

La vittoria degli Azzurri, tuttavia, ha quel quid in più, perché volente o nolente, il calcio è lo sport italiano e, al di là dei campionati locali, quando a giocare è la Nazionale tutti (o quasi!) si sentono emotivamente coinvolti, interessati e partecipi.

Si aggiunga che qui, stavolta, siamo anche su piani che superano il confine meramente sportivo. Basterà accennare all’applauso che si è visto piovere addosso il Ministro dell’economia D. Franco, qualche giorno fa, durante la riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles. Un evento così insolito nei rigidi meccanismi di questo contesto. Che sia un riferimento extracalcistico alla Brexit? Forse.

Di sicuro segna una rivalsa italiana sottolineata da più fronti internazionali.

Berrettini ha detto che il trionfo degli Azzurri lo ripaga dell’amarezza per la sconfitta a Wimbledon.

Sì, ripaga tutti noi da diciotto mesi di sacrifici, paure, angosce. Da troppe dita puntate. Dallo schiacciamento nel palcoscenico europeo degli ultimi danni.

Che sia linfa di rinnovamenti. Che sia gioia che continua a pulsare nei cuori.

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