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Mai più così: caccia agli errori per belle parole!

errori ortografici

Gli errori imbruttiscono i pensieri (parlati e, tanto più, scritti)

Un concetto espresso male perde d’efficacia, è inevitabile. Gli errori vanno riconosciuti prima ed evitati dopo. La questione è particolarmente incresciosa per lo scritto, più che nel parlato (dove si può generalmente essere – forse – più indulgenti). Non ci si può attendere un riscontro vantaggioso da un messaggio strampalato, se pur scritto con le migliori intenzioni: “Non voglio che i nostri destini si perdino* nell’infinito… e tu?“… e perdersi nell’approfondimento minimo delle regole alla base della lingua?!… sembra un’ottima idea!

Oggi i social sono pieni di professionisti del settore (ma anche improvvisati “professori”, eh!) che realizzano contenuti brevi, divertenti, persuasivi e dinamici sugli errori più comuni, sui consigli per scrivere e parlare meglio etc. Due-tre video/letture del genere al giorno potrebbero rivelarsi un’abitudine interessante per ridurre gli errori e confinarli, occasionalmente, solo in qualche frase di conversazione!

Scrivere bene per ben presentarsi

Non vogliamo qui riprendere classifiche nate da rigorose ricerche sull’analfabetismo funzionale: lo scopo non è focalizzare l’attenzione su ciò che manca, bensì su quanto può essere fatto per ridurre gli sbagli e scrivere (e parlare) meglio! Nella nostra caccia agli errori  ci concentreremo, al momento, su quelli ortografici più comuni (e agghiaccianti!) per vincere uniti una battaglia che dura da troppo! L’ortografia comprende le regole per scrivere bene: uso corretto delle consonanti, doppie, maiuscole e minuscole, accenti etc. Assodato, inoltre, che gli scogli più difficili da superare riguardano l’apostrofo, il congiuntivo e la punteggiatura, concentriamoci su come non scrivere mai più alcune parole! Una scrittura ben fatta è un ottimo biglietto da visita.

Classifica non esaustiva degli errori ortografici più antipatici…

… o più bizzarri, bislacchi, sconclusionati… insomma parole da non scrivere mai più, da nessuna parte, con nessun mezzo.

Quanti ne mettiamo? Dieci? Cinque?!… Vediamo insieme.

Mai più così:

  • un classico: QUAL È lo devi scrivere sempre senza apostrofo. Sempre.
  • La confusione dell’indeterminativo: solo se UN accompagna una parola femminile che inizia per vocale, devi mettere l’APOSTROFO. Hip hip urrà, allora, per un’adolescente (femmina), un’eterna ragazza, un’idea, un’orchidea, un’uggiosa giornata di novembre. Mai più un’amico*, un’eterno ragazzo*, un’ombrello* (per la giornata uggiosa di cui sopra!)
  • l’unione fa la forza: SOPRATTUTTO si scrive con 4 T. Abbonda, senza indugi!
  • Un classico parte II: UN PO’ lo devi scrivere con l’APOSTROFO a imperitura memoria della sillaba “co”, (s)troncata per sempre.
  • Se ti va bene la proposta di mangiare una pizza stasera fatta da un amico, allora sei D’ACCORDO con lui. Anche questo con l’apostrofo. Puoi rispondergli così…
  • “A POSTO”, Giovanni, ci vediamo alle 20:00 davanti alla pizzeria “Arlecchino” – senza doppie, mi raccomando!
  • Eh sì, le cose stanno PROPRIO così, con due R.

L’elenco sarebbe davvero troppo esteso per questa sede e perciò, ragionevolmente, tra 5 e 10, abbiamo proposto 7 “mai più così”… come dicevano i Latini?… In medio virtus stat.

3 consigli pratici

Hai a disposizione dei mezzi semplici, comodi e funzionali per accertarti di non scrivere scempiaggini! Ecco la nostra triade di consigli:

  1. Leggi: che siano libri, giornali, post, fumetti… prenditi il tempo per farlo ogni giorno.
  2. Scrivi a mano: la lista della spesa, un messaggio per qualcuno, il compito assegnato dall’insegnante; qualunque sia il contenuto, non smettere di curare una delle pratiche più belle di noi esseri umani.
  3. Consulta un dizionario (anche online!): lo fanno anche i linguisti, gli scrittori, i giornalisti, eh! Accertati della grafia, degli usi, delle reggenze, se hai dei dubbi. Impreziosisci i tuoi contenuti coi sinonimi (ci sono dizionari appositi anche per questo scopo).

Prenditi cura delle parole che dici e scrivi: dicono molto di te.

 

Nota: l’asterisco indica le forme scorrette.

 

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