Panoramica sulle abilità linguistiche
Per un insegnante di lingua (sia essa L2 oppure LS) le conclamate quattro abilità (o competenze) linguistiche (altrimenti language skills) sono pane quotidiano.
Lo stesso, senz’altro, in una scuola di lingue che è centro di formazione permanente.
In precedenza, in questo spazio, si è cercato di affrontare, sinteticamente, alcune questioni linguistiche nella convinzione che, se pur in minima parte, la condivisione di determinate tematiche sia la premessa per un rapporto di fiducia e chiarezza.
Abbiamo scritto della questione bilinguismo , delle certificazioni linguistiche e cercato di chiarire cosa sono le sigle L1/L2/LS.
Oggi affrontiamo l’argomento delle abilità linguistiche, i quattro pilastri su cui poggia l’intero processo di comunicazione e, quindi, l’apprendimento linguistico.
Le tappe verso l’apprendimento di un codice linguistico passano, nel dettaglio, attraverso il saper:
- ascoltare
- parlare
- leggere
- scrivere
Questi percorsi si intersecano in un continuum didattico e sociolinguistico, nonostante ognuna abbia le proprie precipue caratteristiche.
L’ascolto e la lettura sono abilità linguistiche di tipo fruitivo, di input: io che ascolto/leggo sono chiamato a decifrare, in qualche modo, il messaggio linguistico. Le altre due (scritto e parlato) sono, invece, abilità di tipo produttivo o di output: è chi scrive o parla a comunicare direttamente, formulando un preciso messaggio comunicativo.
Breve excursus sulle quattro abilità linguistiche
Volendo analizzare globalmente le 4 abilità linguistiche, partiamo da quella con cui ci si confronta per primi:
l’ascolto/listening. Esso racchiude il riconoscimento di suoni, accenti, intonazioni, ecc. È interattivo quando fa riferimento a conversazioni face to face o telefoniche che comportano, conseguentemente, un’interazione con l’interlocutore. In questo caso possiamo chiedere chiarimenti, spiegazioni, ripetizioni o semplicemente di allentare il ritmo del parlato. Non è interattivo in tutti i casi in cui non è possibile interagire con il parlante (per esempio ascoltando la radio o seguendo un dibattito in tv).
Ascoltare è già comprendere. L’ascolto presuppone l’intenzionalità: deve esserci una volontà precisa di comprensione. Esso dev’essere più autentico possibile, auspicabilmente lontano dai toni imperturbabili degli interlocutori dei cd/file audio spesso a completamento del corredo didattico strumentale.
Il parlato/speaking è in stretta simbiosi con l’ascolto, poiché predispone almeno due persone in comunicazione. Fa riferimento a tutta una serie di micro-abilità (per esempio intonazione, pronuncia, registro, ecc.)
La lettura/reading, anche per un madrelingua, presuppone un certo grado di formazione. Bisogna, naturalmente, saper riconoscere tutti i grafemi; questo, tuttavia, non equivale alla comprensione che è il prodotto ultimo derivato dal riconoscimento grafico prima e dai relativi suoni e significati, dopo. Saper leggere, infatti, equivale a non ancorarsi alla mera decodificazione, bensì a un’apertura alla comprensione, anche con spirito analitico e critico.
La scrittura/writing è l’abilità linguistica senz’altro più complessa, particolarmente importante, addirittura determinante. Saper scrivere significa non solo rispettare le regole ortografiche, morfologiche e sintattiche, ma anche esprimere contenuti chiari, ordinati e corretti.
Tutte e quattro queste abilità linguistiche sono fondamentali nell’apprendimento di una lingua e si intersecano fra di loro, legandosi l’un l’altra.
In ogni corso linguistico viene dato spazio ad ognuna di esse perché per imparare a conoscere ed utilizzare una L2/LS non si può prescindere da nessuna di esse.